venerdì 25 ottobre 2013

I prenditori o imprenditori? Ai posteri...

Dopo i patteggiamenti milionari del Gruppo Mastrotto arrivano quelli della famiglia Marzotto. Avanti c'è posto verrebbe da dire. Che bella figura che ci fa il nostro comprensorio. Sui guai della famiglia più griffata d'Italia parla ieri l'altro, tra i tanti, Repubblica.it. Da noi, tranne gli articoli di prammatica dei quotidiani, la cosa è scivolata come l'acqua sulla formica ("i giornali i ne tira merda, ma el conte 'ne ga da' da magnare dio de dio! Roma ladrona, abbasso il fisco w Berlusconi, che governa coi comunisti però"). Ora a tirarla in ridere uno potrebbe anche buttarla sul campanilistico. Perché per i Mastrotto il giudice commina la pena detentiva (sospesa per carità eh) e per i Marzotto quella pecuniaria? Quelli della valle del Chiampo si potrebbero incazzare: che cos'hanno di più i cugini della valle Agno? Vabbé, è dal '500 o giù di lì che gli eredi territoriali dei Trissino hanno un po' la puzza sotto il naso. Ah sì, forse è quella delle concerie. In nomine patris et filii et spiritus sancti...

Enrico Rosa

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