venerdì 25 ottobre 2013

Venetkens, la grande mostra sui paleoveneti


Se lo volete vi dò un consiglio spassionato. Andate a Padova, se non lo avete già fatto, a vedere una mostra straordinaria che iniziata in aprile durerà sino al 17 di novembre. Nell'ambito della manifestazione «si potrà scoprire - tanto riporta marcadoc.com - come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, ma anche come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divinità, come si rapportava ai popoli confinanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto». E poi: «Il percorso è arricchito, infine, da una serie di postazioni multimediali per una navigazione virtuale finalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen. Ma di grande impatto sono anche alcune ricostruzioni, mirate a suscitare l’attenzione, ma soprattutto l’emozione, nel visitatore». Con ogni probabilità dell'evento potremo parlare durante uno dei nostri incontri informali, magari davanti ad una birra o un tè caldo. Fate vobis.

Enrico Rosa

I prenditori o imprenditori? Ai posteri...

Dopo i patteggiamenti milionari del Gruppo Mastrotto arrivano quelli della famiglia Marzotto. Avanti c'è posto verrebbe da dire. Che bella figura che ci fa il nostro comprensorio. Sui guai della famiglia più griffata d'Italia parla ieri l'altro, tra i tanti, Repubblica.it. Da noi, tranne gli articoli di prammatica dei quotidiani, la cosa è scivolata come l'acqua sulla formica ("i giornali i ne tira merda, ma el conte 'ne ga da' da magnare dio de dio! Roma ladrona, abbasso il fisco w Berlusconi, che governa coi comunisti però"). Ora a tirarla in ridere uno potrebbe anche buttarla sul campanilistico. Perché per i Mastrotto il giudice commina la pena detentiva (sospesa per carità eh) e per i Marzotto quella pecuniaria? Quelli della valle del Chiampo si potrebbero incazzare: che cos'hanno di più i cugini della valle Agno? Vabbé, è dal '500 o giù di lì che gli eredi territoriali dei Trissino hanno un po' la puzza sotto il naso. Ah sì, forse è quella delle concerie. In nomine patris et filii et spiritus sancti...

Enrico Rosa

sabato 19 ottobre 2013

Inquinamento e polveri sottili, questo tabù


«L'inquinamento dell’aria può provocare il cancro. Lo dice la massima autorità oncologica mondiale, lo IARC (International Agency for Research on Cancer) di Lione, l’Agenzia che per conto dell’Organizzazione mondiale della sanità analizza e classifica agenti e sostanze per la loro capacità di provocare il cancro. L’inquinamento da polveri e sostanze assortite che affligge le nostre città è stato classificato nel gruppo 1, cioè sicuramente cancerogeno per l’uomo: come il cloruro di vinile, la formaldeide, l’amianto, il benzene, le radiazioni ionizzanti». Così scriveva ieri una testata on-line. E non stiamo parlando della Tribuna dell'ecologista, ma del Corriere della Sera. Ovviamente la notizia, nel volgere di un paio d'ore, è stata subito cacciata nel dimenticatoio. Ma sarebbe interessante, per esempio, metterla in correlazione con lo stato di salute dell'aria in valle dell'Agno e in val Chiampo. Oppure l'argomento è tabù? C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi di marcio, direbbe in queste ore Giovanni Pascoli.

Enrico Rosa

mercoledì 16 ottobre 2013

Caccia alla luce d'autunno


Sarà che gli impegni di lavoro non danno tanto spazio, sarà che non combacia quasi mai con le ferie, la stagione autunnale purtroppo è sempre un po' bistrattata, anche perché spesso è associata all'idea di maltempo e di fine del periodo estivo, associato a sua volta al concetto di relax. Sul quale peraltro a lungo si dovrebbe discutere. Come ogni anno in questo periodo mi armo di macchina fotografica e lungo la valle dell'Agno, o lungo quelle vicine, vado alla ricerca di qualche scorcio significativo (nel riquadro una foto che ritrae il bosco della Vallarsa tra Camposilvano e Campogrosso). L'autunno infatti fornisce una luce calda molto interessante sotto questo profilo. E come ogni anno in questo periodo formiamo un piccolo gruppo di esploratori fotografici alla ricerca dello scatto giusto. Chiunque sia interessato ad unirsi può contattarci via e-mail (comitato.esagono@gmail.com).

Enrico Rosa

venerdì 4 ottobre 2013

Una marea di dubbi

Dopo la marea di notizie che hanno inondato i media relativamente allo stato di salute dell'acqua, del suolo e dell'aria in valle Agno e dintorni, occorre una seria riflessione. Sul tavolo delle questioni che scottano non c'è solo il dossier dei cosiddetti perfluorati. C'è un intero scenario che va riconsiderato. Dalle voci che foltrano in Arpav, ma soprattutto dalle preoccupazioni che a mezza bocca fanno capolino nei bar, nei circoli, nelle piazza della vallata, lo stato di saluto del comprensorio abbisogna di una grande e approfondita operazione di monitoraggio. Certo è che con le esigue risorse messe a disposizone di Arpav dalla Regione Veneto sarà difficile incidere in profondità. A Venezia, come a Roma dovrebbero mettersi il cuore in pace e creare un fondo ad hoc. Un fondo utile a finanziare uno studio interdisciplinare, completo ed indipendente, magari affidato ad università straniere. Primo perché con la salute non si scherza; secondo perché è giunta l'ora di cominciare a fare i conti, ragionando anche ma non solo in termini di costi benefici, con l'eredità ambientale lasciata dal settore produttivo, in Val Chiampo come in valle Agno. La cosa però sembra non interessare nessuno.

Enrico Rosa