lunedì 23 settembre 2013

Rotte del Guà, rotte a tutto

C'è molto in sospeso sulla questione dei bacini di sicurezza progettati sulle rotte del Guà tra Arzignano e Trissino. Anzi troppo. Ci sono due vicende giudiziarie, una penale e una amministrativa, che stanno facendo rumore. C'è un orizzonte relativo all'inizio dei lavori che sembra allontanarsi sempre più. In un momento come questo però non bisognerebbe solo limitarsi a dire che i lavori vanno fatti presto e che la giustizia deve fare contemporaneamente il suo corso. Oggi come oggi sarebbe ben utile anche andare a sficcanasare con attenzione nel progetto. E per tre motivi. Uno, per capire se serva o meno. Due, nel caso serva, occorre capire se il progetto sia idoneo. Tre, serve capire se quanto si paga per realizzare ciò che sta nei progetti sia il giusto o se si spenda troppo. La magistratura ha il pallino in mano. E sarebbe importante che andasse a controllare, magari con l'ausilio di consulenti assai esperti, ciò che è stato, diciamo così, prodotto,  sino ad oggi. Se c'è una cosa che ha ambientalmente ammorbato il Veneto, ma non solo il Veneto, questa è la cosiddetta cultura del fare. Soprattutto quando fa rima con fare male o fare disastri.

Enrico Rosa

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